mercoledì 12 febbraio 2014

Robin Hood

 Avete presente quei libri che sono belli, ma quando li chiudete desiderereste prendere a cragnoni sul muso l'autore cantando "Abbasso l'autor!" come ne La Boheme? 
Robin Hood di Alexandre Dumas (Non ho ancora capito se padre o figlio) è esattamente uno di questi. 

La storia è decisamente interessante: ma proprio sul più bello... ZAC! finisce. Ma si può?? 
La trama è presto detta: due uomini, un cavaliere e il suo servitore, portano un neonato rimasto orfano presso una famiglia di guardaboschi, perchè lo allevino come se fosse il loro figlio. 
Passano gli anni, e il giovane Robin, crescendo nella foresta di Sherwood, diventa un abilissimo arciere, nonchè amico di altri personaggi dal nome noto: Little John e Will Scarlet. Un bel giorno, Robin salva un uomo e una donna, che si riveleranno poi essere Allan Clare e sua sorella Marian, e da qui in avanti la vicenda si intreccia indissolubilmente con lo sceriffo di Notthingam, che detesta Allan Clare in quanto ama, ricambiato, sua figlia Christabel, che lui invece vorrebbe far sposare a un suo vecchio compagno d'armi. 

La vicenda si impernia in buona sostanza attorno a questo amore, e ad altri colpi di scena che non vi voglio anticipare in caso vogliate leggerlo... ma sappiate, che la storia non ha una conclusione. 
Proprio mentre sembra che la vicenda originaria inizi a smuoversi... il libro finisce. 

Io ci sono rimasta proprio male, credetemi! Ora, io sono una lettrice accanita, e l'unico modo per farmi durare un libro è che sia una saga lunga più di dieci libri, ma so anche apprezzare un romanzo breve: attenzione però, breve, non inconcludente!! 

In conclusione, è stato una vera delusione. 

Chissà, magari però a voi piacerà... 

Au revoir, e buona lettura! 

Arch










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A me mi piacciono le citazioni...

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir Virtute e Canoscienza.

-Dante Alighieri