giovedì 16 gennaio 2014

Solomon Kane

Dunque, oggi voglio dilettarmi a scrivere di Robert E. Howard, noto ai più per essere l'autore dei celeberrimi racconti di Conan il Barbaro nonchè l'inventore del cosiddetto Heroic Fantasy (o Sword & Sorcery). 

Conan non è tuttavia l'unico personaggio nato dall'immaginario dello scrittore americano: dalla penna di Howard sono usciti infatti anche Kull di Valusia (che molti considerano un antesignano di Conan), Solomon Kane, di cui voglio parlare in questa sede, e moltissimi altri di cui parlerò in altre recensioni. 

Solomon Kane è un avventuriero Puritano, che vaga tra Europa, America e Africa ritenendosi al servizio di Dio contro le forze del demonio, le quali di volta in volta assumono la forma di predoni, pirati, maghi o creature soprannaturali. 
A differenza degli altri due personaggi, lo spadaccino non si muove affatto in uno sfondo fantastico, come Conan e Kull, ma si muove in un realissimo XVI secolo anche se l'atmosfera dei racconti è palesemente lovecraftiana (H.P. Lovecraft intrattenne, dal 1930, una fitta corrispondenza con Howard, anche se Solomon Kane è precedente a questa corrispondenza): orrori senza nome, fantasmi vendicativi molto stile Supernatural (ma mi dispiace, per distruggerli non servono nè il sale nè il ferro) e cadaveri rianimati, mani mozzate che se ne vanno in giro a strangolare la gente e altre piacevolezze, ideali da leggere prima di andare a dormire, condite con atmosfere cupe e opprimenti... volete favorire?

Piccola curiosità: non so se Howard avesse mai visto un gorilla dal vivo, ma certamente l'idea che aveva degli animali dell'Africa nera e della savana era esattamente quella che si aveva ai suoi tempi: bestie sanguinarie, pronte ad aggredire l'uomo senza provocazione o a rapire belle ragazze (King Kong vi dice niente? E' un film del 1933, appunto)... questa concezione sarebbe cambiata solo a partire dal 1936, quando venne aperta la sala dei mammiferi africani, riempita dai diorami creati dal tassonomista Carl Akeley che mostravano per la prima volta con estrema precisione quale fosse la reale natura degli animali africani. 

Va be, considerazioni culturali a parte, questo personaggio così cupo (viene descritto come pallido, magro, dallo sguardo gelido e sempre e costantemente vestito di nero) è comunque il più riuscito di Howard e il suo preferito, nonché quello con un maggior spessore psicologico. 
Si notano infatti dei conflitti nella sua personalità: è intimamente convinto di star facendo la cosa giusta uccidendo quelle che lui crede essere manifestazioni del Demonio, ma la sensazione che giustiziare le persone porti più danni che benefici lo accompagna continuamente, facendo di lui un fanatico dubbioso, tanto tenace da inseguire un brigante che aveva violentato e ucciso una fanciulla fino in capo al mondo ma in ogni caso non abbastanza sicuro della giustizia se non delle proprie motivazioni, almeno dei propri atti. 
Dunque, un personaggio decisamente diverso dal selvaggio Conan, che vede il mondo semplicemente diviso tra amici e nemici e agisce secondo la logica "mors tua vita mea" e decisamente non ha grandi capacità di elaborazione del pensiero (e con questo non intendo affatto dire che sia stupido, si badi bene). 

In sostanza: Solomon Kane mi è piaciuto molto, e lo consiglio davvero... poi se non vi piace amen, non sono una di quelle persone "e ma i classici sono imprescindibili". 

Prendete e leggetene tutti, e soprattutto, divertitevi! 

Arch 








1 commento:

A me mi piacciono le citazioni...

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir Virtute e Canoscienza.

-Dante Alighieri