A quanto pare, il miglior Black metal ambient lo scrive lo spazio, altro che Varg Vikernes, Euronymus e compagnia cantante... parola della NASA!
venerdì 15 agosto 2014
Ebook Reader, Ebook Reader delle mie brame...
Etichette:
Miscellanea
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10300 Karis, Finlandia
giovedì 14 agosto 2014
Trilogia di Valdemar
Ogni tanto anche la Fantacollana ne combina una giusta, e pubblica l'intera saga anzichè solo una parte.
Come un buon numero dei libri della Fantacollana, li avevo letti in seconda/ terza superiore (santo cielo, quasi... sette anni fa!) quando stavo con il mio primo ragazzo: sua madre li possedeva quasi tutti, e me li prestava sempre. Avevo letto tutta questa trilogia, e quando un po' di tempo fa spulciando in un negozio di libri usati ho trovato il terzo, ho fatto i salti mortali per riuscire a trovare anche gli altri due, riuscendoci.
Come un buon numero dei libri della Fantacollana, li avevo letti in seconda/ terza superiore (santo cielo, quasi... sette anni fa!) quando stavo con il mio primo ragazzo: sua madre li possedeva quasi tutti, e me li prestava sempre. Avevo letto tutta questa trilogia, e quando un po' di tempo fa spulciando in un negozio di libri usati ho trovato il terzo, ho fatto i salti mortali per riuscire a trovare anche gli altri due, riuscendoci.
WuMing colpisce ancora (Parte I)
Purtroppo come tutti sappiamo, J. R.R. Tolkien, il Gran Maestro del Fantasy e Padre di Tutti Noi Che Faremmo Volentieri Cose Inaspettate come Bilbo Baggins, è morto, e i morti non possono scrivere (anche se Christopher Tolkien continua a pubblicare raccolte postume).
Ma... tzan tzan tzan, ecco che arriva la cavalleria!
Ma... tzan tzan tzan, ecco che arriva la cavalleria!
venerdì 27 giugno 2014
Ultimi acquisti!
Ciao lettori!! Vi presento i miei ultimi acquisti pazzi (6 libri in tre giorni...), dovuti a una fortunata serie di sconti... : D ciancio alle bande e bando alle ciance, passo a presentarveli! E sappiate che sono tutti bellissimi!
Buona lettura
Arch
mercoledì 25 giugno 2014
Viaggio Allucinante
Su questo libro dovrebbero scrivere "attenzione: non adatto a lettori con problemi cardiaci!" tipo come fanno per gli ottovolanti.
Dico sul serio, se avete il cuore debole, non apritelo, perchè è uno dei libri più al cardiopalma che abbia mai letto!
Dico sul serio, se avete il cuore debole, non apritelo, perchè è uno dei libri più al cardiopalma che abbia mai letto!
venerdì 2 maggio 2014
Il Drago E Il George
Ed eccomi di ritorno con un altro libro della mitica Fantacollana dell'Editrice Nord!
Oggi vi parlo de "Il Drago E Il George", di Gordon R. Dickinson, pubblicato nel 1976 (edito in Italia nel 1980).
Per chi ama i draghi, questo è un vero must read: la storia è decisamente diversa dal solito, il ritmo della vicenda serrato e vivace, e i personaggi sono una rivisitazione degli eroi delle chansons de geste e delle varie leggende di cavalieri e gentili donzelle.
Ah, piccolissimo neo... qual è il grande problema della Fantacollana di cui mi lamento quasi a ogni recensione? Esatto, un mucchio di saghe non finite di pubblicare. Credete che questa faccia eccezione? Ovviamente no. Come pubblicare soltanto Lo Hobbit e La Compagnia dell'Anello, e se vuoi il resto te lo leggi in inglese o ciccia.
- Il Drago E Il George (1976)
- The Dragon Knight (1990)
- The Dragon On The Border (1992)
- The Dragon At War (1992)
- The Dragon, The Earl and The Troll (1994)
- The Dragon and The Djin (1996)
- The Dragon and The Gnarli King (1997)
- The Dragon in Lyonesse (1998)
- The Dragon and The Fair Maid of Kent (2000)
La storia vede come protagonisti James, detto Jim, e Angie, la sua fidanzata, che si fanno un mazzo quadro per cercare di fare carriera come insegnanti universitari e nel frattempo di mettere da parte un po' di denaro per riuscire ad acquistare una piccola abitazione tutta per loro: Angie, per arrotondare, fa da cavia negli esperimenti di proiezione astrale per un collega, che però hanno un risultato inaspettato: la donna finisce teletrasportata in un mondo parallelo, e James non ha altra scelta se non seguirla per riportarla indietro.
Tuttavia le cose non sono mai semplici: Jim si risveglia nientemeno che nel corpo di un drago!
Scopre così di ritrovarsi proprio in un nido di draghi, che devono decidere che cosa fare del george (nome collettivo dato dai draghi agli esseri umani) femmina che è capitato loro tra gli artigli...
A complicare ulteriormente le cose, mentre Jim si reca da un mago per chiedere consiglio, un drago alleato con le forze del Caos (i draghi sono tendenzialmente neutrali) rapisce Angie, e la porta in un luogo oscuro e malvagio, da cui Jim dovrà salvarla con l'aiuto di un eterogeneo gruppo di compagni, tra cui figurano un nobile cavaliere senza macchia e senza paura, un'abilissima arciera e un lupo parlante.
Insomma, questo primo libro della Saga del Cavaliere del Drago mi è piaciuto da matti, infatti ora mi darò da fare a cercare gli altri per darvi un parere (probabilmente se vedete omini con l'aureola che precipitano, è colpa mia... significa che non li sto trovando xD).
Ah, dimenticavo... potete scaricarlo da qui -->TNT FORUM
Buona lettura!
Arch
Diario di un Sopravvissuto agli Zombie
Chi di voi si ricorda la mia recensione di "Manuale per sopravvivere agli Zombie"?
Ecco, in buona sostanza questa ottima trilogia è la messa in pratica di tutti i buoni consigli di quel manuale.
Purtroppo ho potuto leggere solo i primi due (Diario di un Sopravvissuto agli Zombie e Oltre l'Esilio), e non riesco a trovare da nessuna parte il terzo!
Comunque, ecco a voi la trama.
Il protagonista è un militare dell'esercito degli Stati Uniti, che in brevissimo tempo si ritrova catapultato in un mondo apocalittico in cui i morti camminano sulla terra: il suo primo compagno è il suo vicino di casa John col suo cane Annabelle, a cui poi si uniranno altri personaggi via via che la storia si sviluppa.
Giorno dopo giorno, il diario ci immerge nella realtà post- apocalittica in cui gli uomini si arrabattano per cercare di non essere sommersi (per usare un'espressione cara a Primo Levi- perdonate se la uso così): la devastazione, il puzzo dei cadaveri, le strutture che crollano, i disperati appelli di aiuto dei sopravvissuti rimasti intrappolati da qualche parte, gli scontri coi razziatori e gli sciacalli... le descrizioni sono talvolta precise e talvolta allucinate, a seconda che il nostro eroe sia in un luogo sicuro o sia in fuga nel bel mezzo di un territorio ostile, solo, senza viveri, col costante lamento degli zombie che corrode i nervi.
E tutto questo, sull'inquietante sfondo di un complotto di portata mondiale...
Insomma, anche se non ho letto ancora il terzo, non vedo l'ora di metterci sopra le mani! J. L. Bourne è uno scrittore di notevole talento, e sebbene sia una novizia della letteratura zombie, ho davvero apprezzato tantissimo questa storia, che lascia col fiato sospeso e ti tiene con gli occhi incollati alle pagine.
Tra l'altro, ho letto che la storia era stata originariamente pubblicata su internet come fanfiction (sempre nel formato di diario), quindi si tratta di uno scrittore che è rimasto un bel po' attivo nell'underground...
Caldamente consigliato, se non altro per sapersi regolare su come bisogna agire quando i morti non vogliono restare tali.
A prestissimo!
Arch
domenica 23 febbraio 2014
I Mondi Incrociati
Una delle grosse, anzi, grossissime pecche della Fantacollana sono le saghe mai finite di tradurre. Questa è già la seconda incompleta che becco dopo la saga di Deverry (se vi ricordate, mancavano ben quattro libri!!), infatti il quarto libro non è mai stato tradotto. E so che ce ne sono anche altre, tipo la saga "L'arciere di Kerry"...
Va beh, ma non sono qui per lamentarmi delle scriteriate politiche editoriali dell'Editrice Nord, ma per recensirvi questa saga.
A dire il vero, ammetto di aver letto solo il primo dei tre libri che si trovano in italiano, ma se gli altri tre sono allo stesso livello del primo, allora questa saga è assolutamente mirabolante, geniale, assurda e anche un po' folle.
Diciamo che è in quella zona grigia dove la genialità si mescola alla follia, quella zona dove solo i più grandi artisti riescono ad arrivare e dove soltanto i migliori in assoluto riescono a tirare fuori qualcosa di nuovo... e Michael Scott Rohan decisamente è uno di questi migliori, se volete il mio parere.
La concezione della realtà che c'è in questo romanzo, è qualcosa che non avevo mai trovato da nessun'altra parte, e che ancora fatico a capire. In pratica, l'universo è quello che conosciamo... il sistema solare è quello che conosciamo, la Terra è quella che conosciamo, ma.
MA.
Il tessuto della realtà è formato da un Centro (definito anche Cuore) da cui si dipartono i bracci della Spirale del Tempo: alcune persone, da un qualsiasi porto, sono in grado di abbandonare il Cuore (che coincide con il tempo presente) e addentrarsi nella Spirale, e aprendosi la possibilità di viaggiare a bordo di antichi velieri nel Tempo e nello Spazio.
Ma non è tutto! Perchè una volta entrati nella Spirale, se si agisce nel modo giusto, il Tempo cessa di avere effetto su chi viaggia attraverso di essa...
La trama è presto detta. Stephen è uno yuppie, un giovane uomo d'affari di successo che lavora per una compagnia di trasporti marittimi: eppure, nonostante sul lavoro sia un uomo "arrivato", e non abbia nessun problema con le donne, sente che nella sua vita manca qualcosa.
Finchè un giorno, colto da un inspiegabile desiderio di ribellione, non decide di andare a farsi una passeggiata al porto, tra i budelli dei docks.
Il porto però è un confine tra due mondi, tra il Cuore e la Spirale, e una volta varcato tornare indietro impunemente è difficile: Steve viene trascinato in una girandola di avventure, in un crescendo parossistico di eventi e pericoli tra enormi velieri, pirati, spadaccini, e magia voodoo per salvare la sua segretaria, Clare, che è stata rapita da un gruppo di esseri chiamati Lupi.
Insomma: un libro inusuale e particolarissimo, che vi tiene col fiato sospeso fino all'ultima pagina.
Non so come mai non gode della fama che merita, ma santo cielo, se vi capita l'occasione, LEGGETELO assolutamente!!!
A presto!
Arch
mercoledì 12 febbraio 2014
Robin Hood
Robin Hood di Alexandre Dumas (Non ho ancora capito se padre o figlio) è esattamente uno di questi.
La storia è decisamente interessante: ma proprio sul più bello... ZAC! finisce. Ma si può??
La trama è presto detta: due uomini, un cavaliere e il suo servitore, portano un neonato rimasto orfano presso una famiglia di guardaboschi, perchè lo allevino come se fosse il loro figlio.
Passano gli anni, e il giovane Robin, crescendo nella foresta di Sherwood, diventa un abilissimo arciere, nonchè amico di altri personaggi dal nome noto: Little John e Will Scarlet. Un bel giorno, Robin salva un uomo e una donna, che si riveleranno poi essere Allan Clare e sua sorella Marian, e da qui in avanti la vicenda si intreccia indissolubilmente con lo sceriffo di Notthingam, che detesta Allan Clare in quanto ama, ricambiato, sua figlia Christabel, che lui invece vorrebbe far sposare a un suo vecchio compagno d'armi.
La vicenda si impernia in buona sostanza attorno a questo amore, e ad altri colpi di scena che non vi voglio anticipare in caso vogliate leggerlo... ma sappiate, che la storia non ha una conclusione.
Proprio mentre sembra che la vicenda originaria inizi a smuoversi... il libro finisce.
Io ci sono rimasta proprio male, credetemi! Ora, io sono una lettrice accanita, e l'unico modo per farmi durare un libro è che sia una saga lunga più di dieci libri, ma so anche apprezzare un romanzo breve: attenzione però, breve, non inconcludente!!
In conclusione, è stato una vera delusione.
Chissà, magari però a voi piacerà...
Au revoir, e buona lettura!
Arch
martedì 28 gennaio 2014
Ciclo di Deverry

Ambientata in un medioevo fantastico di ispirazione celtica, trova i suoi principali fili conduttori nella magia (definita "dweomer") e nella reincarnazione delle anime, che rinascono di continuo in nuovi corpi.
Di per se la trama "cronologica" non è così complicata: il principe Galrion, figlio cadetto del Re, desidera abbandonare la sua vita di principe per dedicarsi allo studio del dweomer come un eremita, portando con se la fidanzata Brangwen (una fanciulla a sua volta di nobile stirpe) che ha manifestato lo stesso talento.
Tuttavia il re non è dello stesso avviso, e dopo una furibonda discussione col padre, Galrion si ritrova prigioniero a palazzo, da cui riesce a fuggire grazie all'aiuto della madre: una serie di fatalità portano poi alla cattura e all'esilio di Galrion, cui per spregio suo padre darà il nome di Newyn (che significa "nessuno") e alla morte di Brangwen.
Newyn, disperato, pronuncia sulla tomba della sua amata un giuramento avventato: non avrà pace finchè non avrà ritrovato nuovamente la sua amata, reincarnatasi in un nuovo corpo, e non le avrà insegnato l'arte del dweomer. Questo però ha una conseguenza inaspettata: gli dei l'hanno preso in parola, e dunque Newyn non morirà prima di aver adempiuto a questo giuramento.
In breve, questa è la storia dei primi otto libri, con la narrazione che si sposta avanti e indietro sulla linea temporale, seguendo le vicende dapprima dell'ultima incarnazione di Brangwen, che si rivela essere una ragazza di nome Jill, figlia di un mercenario prezzolato chiamato Cullyn di Cerrmor, e poi tutte le precedenti incarnazioni della ragazza, del padre, e di tutti o quasi gli altri personaggi della vicenda.
All'inizio la cosa fa decisamente confusione, ma niente paura: alla fine di ogni libro c'è una pratica tabella con tutte le incarnazioni di ogni personaggio!
Nell'ordine, i libri sono i seguenti:
1. Deverry
- 1986 - La lama dei Druidi (Daggerspell)
- 1987 - L'incantesimo dei Druidi (Darkspell)
- 1989 - Il destino di Deverry (The Bristling Wood)
- 1990 - Il Drago di Deverry (The Dragon Revenant)
2. Le terre occidentali
- 1991 - Il tempo dell'esilio (A Time of Exile)
- 1992 - Il tempo dei presagi (A Time of Omens)
- 1993 - I giorni del sangue e del fuoco (Days of Blood and Fire)
- 1994 - Il tempo della giustizia (Days of Air and Darkness)
3. L'immagine del Drago
- 1997 - Il grifone rosso (The Red Wyvern), Editrice Nord
- 1998 - Il corvo nero (The Black Raven), Editrice Nord
- 2000 - Il drago di fuoco (The Fire Dragon), Editrice Nord
4. The Silver Wyrm
- 2006 - The Gold Falcon
- 2007 - The Spirit Stone
- 2008 - The Shadow Isle
- 2009 - The Silver Mage
Una cosa che ho apprezzato particolarmente di questo fantasy, è la cura con cui la scrittrice ha descritto e inventato il mondo fantastico in cui è ambientata la vicenda. Ora, non sono così folle da pretendere che ogni autore di fantasy metta nei propri lavori la stessa dedizione che mise Tolkien nelle sue opere sulla Terra di Mezzo, però per essere credibile, un mondo inventato deve per forza avere un minimo di complessità e profondità antropologica, e sfortunatamente mi è capitato di trovare romanzi che non davano un senso di realtà adeguato: questo per fortuna non rientra tra quelli.
In ogni caso, trovo che abbia tutte le carte in regola per piacere molto.
Prima di tutto, alla qualità notevole della narrazione si affianca una quantità altrettanto notevole: di sicuro chi ha trovato troppo lungo Il Signore Degli Anelli penserà che leggere i 15 libri di questa saga sia un'impresa improba, ma devo dire che la narrazione è estremamente scorrevole, e per nulla pesante: insomma, se siete come me e vi piacciono i racconti belli lunghi, dove ci sono un mucchio di trame e intrecci, questi romanzi fanno decisamente per voi!
Inoltre, c'è tutto quello che un high fantasy che si rispetti dovrebbe avere: magia, guerrieri, elfi, nani e... draghi. Si, proprio draghi!
Eppure, con tutto questo, Katharine Kerr non è un'epigona di Tolkien come lo è Paolini. High fantasy e low fantasy si mescolano sapientemente: gli Uomini sono Uomini impegnati nella vita di tutti i giorni, i signori sono sia dei meschini signorotti locali, sia dei grandi e nobili lords; le battaglie sono quelle tra un signore e l'altro per il dominio di un dato territorio, e la lotta tra Bene e Male non è campale, ma quasi sotterranea, tranne in qualche raro caso; gli Elfi sono tutt'altro che perfetti... ma, in onore alla tradizione, tra loro e i Nani non corre decisamente buon sangue, anzi, si accusano a vicenda di essere ladri, avari e disonesti.
Insomma: ci piace, decisamente ci piace. Io mi sento di consigliarlo caldamente, anche se ci vuole la proverbiale pazienza di Giobbe per leggere tutta la saga, andare a ripescare gli eventi precedenti a cui si riferisce un certo capitolo e via dicendo...
L'unico problema è che in Italia, su 15 romanzi ne sono stati pubblicati soltanto 11: sono stati editi sia dall'Editrice Nord nella famosa Fantacollana, sia da TEA (gli ebook gratuiti sono disponibili sul sito TNTvillage), mentre degli ultimi quattro (noti come "Ciclo del Silver Wyrm) si trova solo una traduzione amatoriale (ottima, peraltro) del primo, Il Falco D'Oro, sul sito TNT Village. Gli ultimi tre (The Spirit Stone, The Shadow Isle, e The Silver Mage) si trovano invece soltanto in inglese (gli ebook gratuiti si trovano sul sito forum.mobilism.org).
In sostanza: decisamente consigliato. Buona lettura!
Arch
mercoledì 22 gennaio 2014
Il Ciclo di Belgariad

Ma cominciamo con ordine.
In teoria, è un fantasy che ha tutte le carte in regola per essere una buona storia: un po' classico, ma niente male, e i libri che la compongono (seguiti dalla pentalogia dell'Epopea dei Mallorean, che non voglio neppure pensare di leggere) sono, nell'ordine:
- Il Segno della Profezia;
- La Regina della Magia;
- La Valle di Aldur;
- Il Castello Incantato;
- La Fine del Gioco.
La storia comincia con questo bambino di nome Garion, che non ha genitori o parenti di sorta: vive alla fattoria di un uomo di nome Faldor, dove viene cresciuto da una donna che tutti chiamano Zia Pol.
E fin qui, tutto bene. Succedono una serie di casini, legati principalmente al fatto che è stato rubato un oggetto di enorme valore (un globo magico creato dal dio Aldur), che, se finisse nelle mani del malvagio dio Torak, causerebbe la fine del mondo, e cazzi e mazzi vari, un po' come l'Unico Anello con l'unica differenza che questo Globo non deve essere distrutto ma usato contro Torak.
Di per se, la storia è, come dicevo, molto bella, ma.
MA.
Una cosa che non sopporto proprio, è l'idea di un destino soverchiante che muove le persone come se fossero marionette, ed è esattamente questo che succede in questa saga.
ODIO. PROFONDO.
Praticamente questo povero ragazzo viene preso, sballottato a destra e a manca e ancora a manca e a destra, senza che gli venga fornita nessuna spiegazione, lo ficcano su un trono senza che sia mai stato preparato all'arte del governo... Praticamente, è solo una pedina di un gioco più grande, e se fa anche solo il verso di ribellarsi, zac! Subito tutti gli dicono peste e corna ma senza dargli la minima spiegazione, e lui deve recitare l'atto di dolore senza aver capito cosa abbia sbagliato.
Oltretutto, la cosa peggiore è che se i personaggi si ribellano a questo destino, il prezzo da pagare è la fine del mondo.
In senso letterale.
E l'unico personaggio che ha in animo un po' di ribellione viene immediatamente riportata all'ovile, con le buone e le cattive, e le vengono imposti oggetti magici senza che lei o staltro disgraziato ne sappiano niente.
Ma stiamo scherzando?
Una cosa che ho sento spessissimo criticare del Signore degli Anelli, è che la Divina Provvidenza provvede sempre, facendo in modo che l'Anello finisca comunque nella lava del Monte Fato... ma qui davvero si esagera!
Insomma: io ho odiato questa saga, al punto da interrompermi a metà. E dire che l'autore aveva avuto tantissime belle idee per popolare il suo personale mondo fantastico! Un vero peccato.
Se volete sprecare il vostro tempo con una storia frustrante, questa è davvero perfetta.
Alla prossima.
Arch
domenica 19 gennaio 2014
Manuale per sopravvivere agli zombi
Che fare, quando le porte stesse dell'Ade non bastano più a tenere i cadaveri chi è passato a miglior (o peggior) vita nella condizione in cui dovrebbero stare, ossia belli tranquilli a decomporsi, senza infastidire nessuno?
Se temete che un bel giorno gli zombie possano risorgere dalle loro tombe e dare l'inizio all'apocalisse, ebbene, questo è proprio il libro che fa per voi, perché tra le tante cose spiega anche come mai gli zombie non possono uscire da sottoterra (ma da un obitorio si).

giovedì 16 gennaio 2014
Solomon Kane

Conan non è tuttavia l'unico personaggio nato dall'immaginario dello scrittore americano: dalla penna di Howard sono usciti infatti anche Kull di Valusia (che molti considerano un antesignano di Conan), Solomon Kane, di cui voglio parlare in questa sede, e moltissimi altri di cui parlerò in altre recensioni.
Solomon Kane è un avventuriero Puritano, che vaga tra Europa, America e Africa ritenendosi al servizio di Dio contro le forze del demonio, le quali di volta in volta assumono la forma di predoni, pirati, maghi o creature soprannaturali.
A differenza degli altri due personaggi, lo spadaccino non si muove affatto in uno sfondo fantastico, come Conan e Kull, ma si muove in un realissimo XVI secolo anche se l'atmosfera dei racconti è palesemente lovecraftiana (H.P. Lovecraft intrattenne, dal 1930, una fitta corrispondenza con Howard, anche se Solomon Kane è precedente a questa corrispondenza): orrori senza nome, fantasmi vendicativi molto stile Supernatural (ma mi dispiace, per distruggerli non servono nè il sale nè il ferro) e cadaveri rianimati, mani mozzate che se ne vanno in giro a strangolare la gente e altre piacevolezze, ideali da leggere prima di andare a dormire, condite con atmosfere cupe e opprimenti... volete favorire?
Piccola curiosità: non so se Howard avesse mai visto un gorilla dal vivo, ma certamente l'idea che aveva degli animali dell'Africa nera e della savana era esattamente quella che si aveva ai suoi tempi: bestie sanguinarie, pronte ad aggredire l'uomo senza provocazione o a rapire belle ragazze (King Kong vi dice niente? E' un film del 1933, appunto)... questa concezione sarebbe cambiata solo a partire dal 1936, quando venne aperta la sala dei mammiferi africani, riempita dai diorami creati dal tassonomista Carl Akeley che mostravano per la prima volta con estrema precisione quale fosse la reale natura degli animali africani.
Va be, considerazioni culturali a parte, questo personaggio così cupo (viene descritto come pallido, magro, dallo sguardo gelido e sempre e costantemente vestito di nero) è comunque il più riuscito di Howard e il suo preferito, nonché quello con un maggior spessore psicologico.
Si notano infatti dei conflitti nella sua personalità: è intimamente convinto di star facendo la cosa giusta uccidendo quelle che lui crede essere manifestazioni del Demonio, ma la sensazione che giustiziare le persone porti più danni che benefici lo accompagna continuamente, facendo di lui un fanatico dubbioso, tanto tenace da inseguire un brigante che aveva violentato e ucciso una fanciulla fino in capo al mondo ma in ogni caso non abbastanza sicuro della giustizia se non delle proprie motivazioni, almeno dei propri atti.
Dunque, un personaggio decisamente diverso dal selvaggio Conan, che vede il mondo semplicemente diviso tra amici e nemici e agisce secondo la logica "mors tua vita mea" e decisamente non ha grandi capacità di elaborazione del pensiero (e con questo non intendo affatto dire che sia stupido, si badi bene).
In sostanza: Solomon Kane mi è piaciuto molto, e lo consiglio davvero... poi se non vi piace amen, non sono una di quelle persone "e ma i classici sono imprescindibili".
Prendete e leggetene tutti, e soprattutto, divertitevi!
Arch
martedì 14 gennaio 2014
Le Cronache Di Prydain

La storia originaria è molto più lunga, tanto da coprire cinque volumi, mentre il fim è liberamente ispirato soltanto ai primi due, e le differenze sono notevoli.
I romanzi, ideati dallo scrittore americano Lloyd Alexander (Filadelfia, 30 Gennaio 1924 - Drexel Hill, 17 Maggio 2007), sono, in ordine:
- Il Libro dei Tre;
- Il Calderone Nero;
- Il Castello di Lyr;
- Taran Girovago;
- Il Sommo Re.
Ordunque, da dove iniziare...
Ho letto questi libri solo relativamente di recente: da piccola amavo moltissimo il summenzionato cartone, nonostante il mio indefesso, tetragono e testardo odio per qualsiasi cosa anche solo lontanamente imparentata con l'horror. L'atmosfera del cartone era infatti estremamente cupa, il castello traboccava di orrendi mostri, e il malvagio Re Cornelius resta uno dei cattivi più paurosi della mia infanzia, secondo solo alla terribile matrigna di Cenerentola. E vogliamo parlare degli scheletri resuscitati, che camminavano lenti, inesorabili e mortalmente silenziosi avvolti in una foschia a dir poco inquietante (non a caso, il direttore artistico, era, indovinate un po' chi? Tim Burton!)?
Insomma, potrebbe davvero sembrare troppo per una bambina che (oh, smettetela di ridacchiare!) ha avuto gli incubi per una settimana perchè la sua amichetta l'ha costretta a guardare i piccoli brividi... eppure, resterà sempre e comunque uno dei miei cartoni preferiti.
Perciò, quando un mio carissimo amico mi ha comunicato l'esistenza di questi libri, una volta messeci le mani sopra (in senso figurato, ho scaricato gli ebook da internet...) non ci ho messo molto a divorarli uno dopo l'altro.
E sono rimasta molto, molto soddisfatta!
Innanzitutto, nella miglior tradizione del Fantasy, questi romanzi sono ispirati alla mitologia: l'intera vicenda si svolge sullo sfondo di un Galles immaginario (Cymru Prydain, per l'appunto), ed è basata per la maggior parte sulle leggende contenute nel Mabinongion, che è il testo più importante della letteratura mitica gallese.
I personaggi sono molti, vari e del tutto atipici: basti pensare al simpatico Flewddur Fflam, un re con velleità da bardo, con la tendenza a esagerare sempre i propri meriti e prontamente riportato in carreggiata da una magica arpa, le cui corde saltano ogni volta che il personaggio esagera (e più le spara grosse, più corde saltano!).
Altro personaggio che mi è piaciuto, la principessa Eilonwy, che toglie più di una volta dai guai Taran e compagni.... e non aspettatevi un vecchio mago stile Gandalf!
Altro gran pregio di questa saga, è il finale.
Sto per fare un mega spoiler con tanto di discussione filosofica, perciò siete avvertiti e il primo che se ne lagna, fatti suoi!
Mentre leggevo le ultime pagine, dicevo tra me e me: "Non può essere vero!! Non può scadermi così, dopo cinque libri uno più bello dell'altro, originali, ottimamente scritti... mi scopiazza spudoratamente il finale del Signore Degli Anelli? Mi rifiuto di crederlo!!" e infatti, non sono rimasta delusa (non del tutto, almeno). Anche se, pensandoci bene, non ho la più pallida idea di come finisca il Mabinongion, perciò Tolkien potrebbe aver preso ispirazione da li, e non lo escluderei.
Orbene, dopo che il cattivo è stato sconfitto, il mondo salvato eccetera, si hanno delle importanti conseguenze: la magia scompare completamente, e tutti i compagni di avventura debbono prendere e andarsene oltre il mare, nelle Terre dell'Estate (non mi ricordo bene se si chiamano così o con un nome simile), ma Taran ed Eilonwy scelgono (l'uno per senso del dovere, l'altra per amore di Taran) di restare in Prydain, per governare come Sommi Sovrani e sovrintendere alla ricostruzione dopo la distruzione causata dalla guerra contro il malvagio Arawn.
La cosa che ho apprezzato di più, è che non c'è nessun destino soverchiante sul protagonista, come sottolinea lo stesso stregone Dallben: spetta soltanto a lui scegliere.
Insomma, una gran bella saga, consigliatissima!
Saluti
Arch
Salve a tutti!
Salve a tutti! Io sono Archangel, e questo è il mio blog.
In breve, ho in mente di trattare (come si evince dal titolo) di libri: principalmente fantasy, che è il mio genere preferito, però non vi preoccupate, butterò in mezzo anche altri generi! ;)
Sono una grande appassionata de Il Signore Degli Anelli, perciò non stupitevi se con ogni libro fantasy o quasi farò paragoni con questa saga illustre!
Perciò signori, ciancio alle bande, cioè, bando alle ciance, e buona permanenza sul mio blog!
Saluti
Arch
In breve, ho in mente di trattare (come si evince dal titolo) di libri: principalmente fantasy, che è il mio genere preferito, però non vi preoccupate, butterò in mezzo anche altri generi! ;)
Sono una grande appassionata de Il Signore Degli Anelli, perciò non stupitevi se con ogni libro fantasy o quasi farò paragoni con questa saga illustre!
Perciò signori, ciancio alle bande, cioè, bando alle ciance, e buona permanenza sul mio blog!
Saluti
Arch
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A me mi piacciono le citazioni...
Considerate la vostra semenza:fatti non foste a viver come bruti,ma per seguir Virtute e Canoscienza.-Dante Alighieri